La base comune di tutte le diete chetogeniche, la chetosi, con la sua potente azione anti infiammatoria e di generalizzato reset endocrino metabolico, trova ormai applicazione in aree finora impensabili. Otre che in quella metabolica dell’Obesità e
del Diabete Mellito Tipo 2, anche in altre aree cliniche come la neurologica, riproduttiva, gastroenterologica, dermatologica ed anche oncologica, le diete chetogeniche hanno di recente trovato utile e documentato utilizzo.
Fare chiarezza nell’immenso mare magnum del mercato della salute e del dimagrimento non è facile, non solo per i profani, ma molto spesso anche per medici e professionisti della nutrizione.
È questo l’obiettivo della Società Italiana di Nutraceutica (SINut) che ha deciso di attivare e sostenere un progetto di formazione rivolto a medici e nutrizionisti attraverso la costituzione di un’accademia scientifica, la Ketogenic Diet Academy, con sede a Bologna.
Ho partecipato infatti il 20 e 21 maggio, all’Hotel Savoia Regency di Bologna, all’incontro riservato a medici, biologi, specialisti ed esperti di dietologia e scienza dell’alimentazione.
Una vera e propria full immersion guidata da alcuni tra i maggiori studiosi nazionali nelle specifiche aree applicative per comprendere che uno strumento terapeutico di tale versatilità va posto esclusivamente nelle mani di professionisti sanitari specificamente competenti, in grado di gestire i protocolli dietetici interpretando le implicazioni connesse con la patologia di base.